Il mistero del calzino spaiato

C’è una questione grave che non riesco mai a risolvere, è il mistero del calzino scomparso.
Per quanto mi impegni, e giuro lo faccio veramente, spesso e volentieri mi ritrovo con i calzini spaiati.
Non ho ancora scoperto come questo succeda, se scompaia in lavatrice, si nasconde nel cassetto oppure se lo mangia la tartaruga. Il fatto è che il conto non torna mai.
Il calzino fuggitivo a volte ritorna, quando ormai avevo perso le speranze e subito ne sparisce un altro. Forse giocano tutti quanti a nascondino e ovviamente a qualcuno tocca cuccare. E’ un problema diffuso, ed è uno dei misteri più misteriosamente misteriosi che inquietano il genere umano.
Ceste di calzini spaiati che, dico io, dicono tutti, pure se fossero andati a finire sotto il letto, dietro i mobili, in un altro bucato, dentro a una scarpa, prima o poi uscirebbero fuori e si riappaierebbero, e invece no: il secondo calzino scompare inghiottito da qualche entità astrale, scompare nel buco dell’ozono....e tentare di interrogare i miei animali domestici ?…magari ne sanno più di quanto possa immaginare.
Qualcuno dice che, lavati in bucati diversi, magari si tingono e uno non li riconosce più come coppia: niente di più falso. I calzini spaiati hanno fogge completamente diversi, e non credo che il bucato cambi loro anche la trama del tessuto, il modello e il disegno.
L’unica soluzione che ho trovato sarebbe quella di comprare tutti i calzini uguali, ma tutti tutti. Così non sarebbero più spaiati, solo ogni tanto qualcuno rimarrebbe da solo, per un po’ di tempo, ma almeno la mattina non impazzirei a vestirmi...

...ma il mistero non sarebbe comunque risolto.

venerdì 30 ottobre 2009

Libertà di calzino


21 ottobre 2009 

TOGHE IN MOBILITAZIONE - ALLE PORTE DI PUBBLICI MINISTERI E GIUDICI VOLANTINI DI SOLIDARIETÀ AL COLLEGA MILANESE «SPIATO»



«Libertà di calzino», i magistrati color turchese per una settimana.
Un colore, il turchese dei calzini assurto, «sulla spinta dell’incombente attualità degli ultimi giorni», a emblema cromatico della sfera personale, quella individuale, «della riservatezza, della privacy e dell’inviolabile identità del singolo»
«Un colore», il turchese dei calzini del giudice Mesiano «spiato» dalle telecamere di Mattino Cinque durante la sua «stravagante» passeggiata d’inizio giornata tra «stravaganti sigarette» e la «stravagante» attesa del proprio turno dal barbiere, che i magistrati hanno eletto a tinta-simbolo «per difendere la nostra dignità e la nostra indipendenza ».
Dice espressamente così, il volantino di protesta esposto agli usci delle toghe scaligere in questi giorni: «La toga nera rappresenta la pubblica funzione, i 'calzini turchesi' la sfera privata e in tangibile di ciascuno». 


Al di là dell’aspetto squisitamente stilistico alla categoria dei magistrati preme fare un richiamo su quella che dovrebbe rappresentare l’unica e autentica funzione della magistratura: ovvero garantire giustizia ai cittadini. Nulla a che fare, dunque, con il doversi difendere dagli attacchi pretestuosi, dalle polemiche strumentali, dalle critiche di stampo politico o dalle intrusioni nella sfera personale. «E’ ai cittadini che dobbiamo rispondere, a nessun altro». Lo stesso comandamento che campeggia anche alle porte dei magistrati dai rispettivi manifesti di protesta tinta turchese: perché «Noi - ricordano - siamo chiamati quotidianamente a prendere decisioni su casi semplici come su casi difficili, che incidono sulla libertà, sul patrimonio, sulla vita stessa delle persone...Ma a nessuno possono essere consentiti l’attacco e l’invasione della sfera privata della persona-magistrato, solo perché abbia emesso una decisione a taluno sgradita...» E se i suoi calzini sono rossi o azzurra, nulla deve importare. Tanto meno alle telecamere.

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