Il mistero del calzino spaiato
C’è una questione grave che non riesco mai a risolvere, è il mistero del calzino scomparso.
Per quanto mi impegni, e giuro lo faccio veramente, spesso e volentieri mi ritrovo con i calzini spaiati.
Non ho ancora scoperto come questo succeda, se scompaia in lavatrice, si nasconde nel cassetto oppure se lo mangia la tartaruga. Il fatto è che il conto non torna mai.
Il calzino fuggitivo a volte ritorna, quando ormai avevo perso le speranze e subito ne sparisce un altro. Forse giocano tutti quanti a nascondino e ovviamente a qualcuno tocca cuccare. E’ un problema diffuso, ed è uno dei misteri più misteriosamente misteriosi che inquietano il genere umano.
Ceste di calzini spaiati che, dico io, dicono tutti, pure se fossero andati a finire sotto il letto, dietro i mobili, in un altro bucato, dentro a una scarpa, prima o poi uscirebbero fuori e si riappaierebbero, e invece no: il secondo calzino scompare inghiottito da qualche entità astrale, scompare nel buco dell’ozono....e tentare di interrogare i miei animali domestici ?…magari ne sanno più di quanto possa immaginare.
Qualcuno dice che, lavati in bucati diversi, magari si tingono e uno non li riconosce più come coppia: niente di più falso. I calzini spaiati hanno fogge completamente diversi, e non credo che il bucato cambi loro anche la trama del tessuto, il modello e il disegno.
L’unica soluzione che ho trovato sarebbe quella di comprare tutti i calzini uguali, ma tutti tutti. Così non sarebbero più spaiati, solo ogni tanto qualcuno rimarrebbe da solo, per un po’ di tempo, ma almeno la mattina non impazzirei a vestirmi...
...ma il mistero non sarebbe comunque risolto.venerdì 30 ottobre 2009
Libertà di calzino
Al di là dell’aspetto squisitamente stilistico alla categoria dei magistrati preme fare un richiamo su quella che dovrebbe rappresentare l’unica e autentica funzione della magistratura: ovvero garantire giustizia ai cittadini. Nulla a che fare, dunque, con il doversi difendere dagli attacchi pretestuosi, dalle polemiche strumentali, dalle critiche di stampo politico o dalle intrusioni nella sfera personale. «E’ ai cittadini che dobbiamo rispondere, a nessun altro». Lo stesso comandamento che campeggia anche alle porte dei magistrati dai rispettivi manifesti di protesta tinta turchese: perché «Noi - ricordano - siamo chiamati quotidianamente a prendere decisioni su casi semplici come su casi difficili, che incidono sulla libertà, sul patrimonio, sulla vita stessa delle persone...Ma a nessuno possono essere consentiti l’attacco e l’invasione della sfera privata della persona-magistrato, solo perché abbia emesso una decisione a taluno sgradita...» E se i suoi calzini sono rossi o azzurra, nulla deve importare. Tanto meno alle telecamere.
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