Il mistero del calzino spaiato

C’è una questione grave che non riesco mai a risolvere, è il mistero del calzino scomparso.
Per quanto mi impegni, e giuro lo faccio veramente, spesso e volentieri mi ritrovo con i calzini spaiati.
Non ho ancora scoperto come questo succeda, se scompaia in lavatrice, si nasconde nel cassetto oppure se lo mangia la tartaruga. Il fatto è che il conto non torna mai.
Il calzino fuggitivo a volte ritorna, quando ormai avevo perso le speranze e subito ne sparisce un altro. Forse giocano tutti quanti a nascondino e ovviamente a qualcuno tocca cuccare. E’ un problema diffuso, ed è uno dei misteri più misteriosamente misteriosi che inquietano il genere umano.
Ceste di calzini spaiati che, dico io, dicono tutti, pure se fossero andati a finire sotto il letto, dietro i mobili, in un altro bucato, dentro a una scarpa, prima o poi uscirebbero fuori e si riappaierebbero, e invece no: il secondo calzino scompare inghiottito da qualche entità astrale, scompare nel buco dell’ozono....e tentare di interrogare i miei animali domestici ?…magari ne sanno più di quanto possa immaginare.
Qualcuno dice che, lavati in bucati diversi, magari si tingono e uno non li riconosce più come coppia: niente di più falso. I calzini spaiati hanno fogge completamente diversi, e non credo che il bucato cambi loro anche la trama del tessuto, il modello e il disegno.
L’unica soluzione che ho trovato sarebbe quella di comprare tutti i calzini uguali, ma tutti tutti. Così non sarebbero più spaiati, solo ogni tanto qualcuno rimarrebbe da solo, per un po’ di tempo, ma almeno la mattina non impazzirei a vestirmi...

...ma il mistero non sarebbe comunque risolto.

lunedì 3 dicembre 2018

CI VUOLE NASO..E' Arrivato il CLOWNDARIO 2019

E' arrivato il momento di svelarvi tutto (o quasi)! Vi presentiamo la copertina del CLOWNDARIO 2019.
Scoprirete le illustrazioni dei nostri amici, vi abbiamo già presentato i primi tre artisti, tenetevi pronti, presto arriveranno anche gli altri.
Ma ricordate: CI VUOLE NASO
Sostenete i Clown Dottori di CI RIDIAMO SU con il calendario che vi mette il sorriso ;)
Potete trovarlo da:

🔴 NaturaSì Ragusa
🔴 Irene Bonbon - Modica
🔴 Toys in - Scicli
🔴 BIRO BLU - Comiso
🔴 Kaleydos - Vittoria
🔴 Fna - Patronato Epas Acate

lunedì 26 novembre 2018

dal 6 al 27 nov '18 - La Casa don Puglisi e la Fiaba di Natale

'Casa don Puglisi', il Presepe della città coinvolge duemila bambini delle scuole di Modica. Assenza: «Un cammino educativo con gli alunni per risvegliare il 'meglio della città'» «Un calzolaio, senza sua colpa, era diventato così povero che non gli restava altro se non un pezzo di cuoio per fabbricare un paio di scarpe. Le tagliò di sera per farle il giorno dopo; e siccome aveva la coscienza pulita, andò tranquillamente a letto, si raccomandò a Dio e si addormentò». Inizia così la fiaba 'Gli gnomi e il calzolaio' dei fratelli Grimm che quest'anno accompagna circa duemila bambini delle scuole dell'infanzia e della primaria di Modica in un percorso verso una 'costruzione' condivisa del Presepe della città, ormai divenuto una tradizione non solo per la 'Casa don Puglisi' che lo ospita, ma per tutta Modica. Quest'anno una novità. Le fasi preparatorie del presepe si tengono nella Scuola 'San Benedetto', accanto al Monastero delle Suore benedettine. Ampi spazi che sono stati messi a disposizione per incontrare un centinaio di bambini per ciascun turno. Viene presentata loro la fiaba grazie al lavoro di alcuni operatori di due associazioni: i clown dottori di 'Ci Ridiamo Su' di Ragusa e 'Officina Socialmeccanica operatrici di teatro sociale' di Catania. Una rappresentazione di 45 minuti grazie alla quale i bambini non restano spettatori, ma diventano protagonisti, 'coautori' della narrazione. E ciascun bambino dà il proprio contributo personale: un pezzetto di stoffa che servirà poi per allestire il presepe che sarà fruibile il mese prossimo (le date verranno comunicate a breve) alla 'Casa don Puglisi'. L'iniziativa è curata da Giulia Denaro e Salvatore Spadola, con la collaborazione di Irene Cerruto e Giulia Calabrese. I primi incontro sono già iniziati. I bambini arrivano e il primo stupore è il panorama che si scorge dalla collina in cui è posto l'Istituto San Benedetto: «Che bello!», quasi in coro. Poi l'invito al silenzio: si sistemano in un ambiente che è stato preparato per loro con cura e inizia il racconto, reso in modo straordinariamente efficace tra luci, ombre, burattini, personaggi in campo, scene, voce che entra in dialogo con i bambini, loro partecipazione... alla fine la consegna è: custodiremo nel cuore quanto abbiamo vissuto e capito, i messaggi ascoltati con al centro l'invito ad essere sempre attenti. Attenti alla vita, resa buona da una laboriosità che si affida, dalle sorprese, dai giorni speciali come i giorni di Natale. «Quest'anno il presepe della città ha al centro la vita della gente comune – spiega il direttore della Caritas, Maurilio Assenza -, in quella che deve essere normalità se vogliamo restare umani: i legami belli della famiglia e del lavoro, anche se spesso - come accade oggi per molte famiglie - non si riesce ad arrivare alla fine del mese, e però si resta onesti, ci si affida a Dio, si cerca di capire quello che accade. Come ogni anno il presepe proposto dalla Casa don Puglisi è allora 'della città', non solo perché sarà un manufatto comunitario e il culmine di un cammino educativo con i bambini delle scuole, ma perché vuole risvegliare il 'meglio della città': la vita semplice e responsabile che, a Natale, diventa 'veglia', ovvero, accendere una luce per saper cogliere i doni che riceviamo senza meriti e senza misura. Vogliamo accendere le luci del cuore e così risvegliare gratitudine per quanto di vero, nobile e buono ci è dato senza nostro merito: la vita, la fede, le relazioni! E gli immigrati... In un passaggio della fiaba si parla di gnomi che lavorano di notte: fa pensare ai tanti lavori che noi italiani non facciamo e fanno gli immigrati, fa pensare a come i conti dello Stato e della natalità quadrano meglio grazie al lavoro di tanti immigrati. Come nella fiaba, la gratitudine diventa spontaneo e concreto impegno a rivestire di dignità chi ne è privato, perché nella vita di tutti ci sia gioia vera. Per questo – conclude Assenza - sarà doppia la sorpresa: nell'allestimento che come gli altri anni sarà frutto di tanta creatività e arte ma anche una novità che vedrà la visita articolata quest'anno in più ambienti e momenti, che apriranno orizzonti di luce e suggeriranno passi di bene nell'essere insieme città»