puntuale il problema SAN VALENTINO!!
Non ricordiamocene solo il 14 febbraio.....
amiamoci tutto l'anno ;)
Che cos´è il genio? Quella indescrivibile abilità di trovare soluzioni tanto semplici da lasciarci a bocca aperta e farci dire “ma perchè non ci ho pensato io”.
In questo caso il mio personale premio al colpo di genio va al signor Edwin Heaven, che ha dato un rimarchevole contributo allo sviluppo dell´umanità, dando soluzione al più grande dei piccoli problemi che ci affliggono. Il problema in questione è il mistero del calzino scomparso, detto anche "non aprite quella lavatrice" (perchè se la aprite, oltre al calzino, si mangia anche voi). È un ben noto corollario della legge di Murphy che la probabilità (P) di trovare in un tempo ragionevole (T) due calzini che si accoppino (almeno ragionevolmente) sono inversamente proporzionali alla fretta che avete (f), all´importanza dell´occasione (i) e della probabilità che dobbiate esibire i calzini (Pc).
Detto in parole povere, la funzione Pt(f,i,Pc) ovvero la probabilità di trovare un paio di calzini appaiati è praticamente zero se siete orrendamente in ritardo per uscire a cena con la donna più bella che abbiate mai conosciuto, donna che vi ha preannunciato che dopocena vi porterà a casa per mostrarvi la sua collezione di argenteria dell´Andhra Pradesh. So di gente che ha cercato di bluffare indossando il calzino porta cellulare, tentando di rifarsi alla tradizione nautica di indossare calzini spaiati per aiutare il navigatore a distinguere il babordo dal tribordo.
Mentre la scienza cerca soluzioni suggerendoci di comportarci come animali e aziende poco visionarie cercano di mettere una pezza al problema, proponendoci vari tipi di aggeggi che mantengano le calze unite durante il lavaggio, il signor Heaven ha trovato una soluzione ben più radicale al problema: vendere le calze non a coppie ma a triplette, sotto il dinamico brand Throx. Allo stesso prezzo di un paio di calze, lui ne propone infatti tre, in modo da rendere molto più complicato l'attentato da parte della lavatrice. E le calze terzinate rappresentano anche un buon "value for money" perchè, ruotando su tre calze, l´usura diminuisce sensibilmente e l'investimento dura molto più a lungo. Inoltre, come suggerisce la trasgressiva pubblicità di lancio del prodotto, con tre calze le possibilità d'uso del capo si moltiplicano notevolmente.
Le originale calze sono prodotte negli Stati Uniti in taglia unica e vendute anche online al modico prezzo di 9 dollari. Presentano comunque due seri inconvenienti rispetto agli standard del nostro mercato: il primo il formato rigorosamente corto (se volete tentare il suicidio sociale...) e le fantasie del tessuto che da noi garantirebbero al portatore l'immediato ricovero in un centro di riabilitazione psichiatrica. Complimenti dunque all'inventore ma, ahimé, per noi italiani la soluzione resta sempre quella di comprare le calze a dieci per volta, rigorosamente tutte uguali, nell'arduo tentativo di riuscire un giorno ad infilare la mano nel cassetto ed estrarne due calze appaiate al primo colpo.
Riporto qui il decalogo per scrivere un blog, copiato pari pari da SIFOSSIFOCO:
1. Quando scrivi un post non far finta che non sia importante. Anche se può giustificarne l'eventuale mediocrità o la leggerezza come un gioco, è solo una pessima scusa: una dichiarazione pubblica di pigrizia.
2. Ogni tuo post è importante. Fa che sia il più importante. E' un atto di condivisione e comunicazione fortissimo, a cui affidi il compito di richiamare l'attenzione di altre persone. Da ogni parola detta o scritta può nascere la scintilla di un'idea capace di cercare in chi ti legge quello che desideri e di cambiare il futuro proprio come vorresti tu.
3. Le parole che usi scrivendo e gli argomenti, sono un comportamento. Quanto più la forma è corretta e il contenuto è nuovo e interessante, tanto più migliori il tuo mondo e quello di chi ti sta attorno o viceversa. Che tu lo capisca o no, comunque sei responsabile di ogni tua azione: sforzati di essere quello che vuoi, non quello che sei.
4. Quando scrivi, mantieni vivo l'esercizio della memoria e della lingua. Parla di sentimenti, storie e situazioni che sono comuni alla tua gente, usa e mantieni svegli i vocaboli della tua terra. Per l'appiattimento, la globalizzazione e le bugie credibili, bastano i potenti della terra, i grandi media istituzionali e la pubblicità.
5. Quando scrivi, parla di cose che conosci, usa la fantasia e stupisciti. Se sei capace di stupirti tu, stupirai anche il pubblico. E anche se non hai un pubblico grande come quello che vorresti o meriteresti, comunque ne sarà valsa la pena.
6. Sforzati di scrivere meglio di come già sai. Ogni sforzo è sempre premiante e premiato. E qualsiasi sia il tuo grado di ambizione, non è con le relazioni e le raccomandazioni, ma con la qualità, che riuscirai a raggiungere i tuoi obiettivi.
7. Ogni blog, anche il più modesto, ha due valori nuovi e potenti rispetto ai media così come li conosciamo: è libero da padroni e non è al servizio della pubblicità. Che abbia cinque lettori o cinquemila è comunque questa la sua forza, la sua credibilità e la sua ragion d'essere.
8. Se parli dell'opinione di un altro, giornale o blog o altro, o consigli un acquisto: aggiungici del tuo. Poco o tanto che sia, eviterai di essere solo l'altoparlante di un pensiero non tuo.
9. Ogni blog ha due tipi di lettori: quelli che commentano, perché ti sono amici o nemici, e quelli che leggono in silenzio. Ecco sono questi ultimi che ti giudicano più profondamente. E' concentrandoti su loro che puoi costruire l'efficacia o l'inefficacia del tuo punto di vista.
10. Non aspirare con ogni mezzo a scrivere a pagamento, togliendo spontaneità e vigore alla tua scrittura e facendone un'ipotesi posticcia. Ricordati che chi scrive a pagamento ha un unico lettore veramente importante: chi lo paga. Un blog medio ha una cinquantina di lettori attenti ogni giorno, un libro medio ne ha mille volte meno... ci sono libri che vendono cinquanta copie in dieci anni. Il solo mezzo che hai è scrivere cose sempre migliori. Allora saranno i lettori a cercarti e con loro, buoni ultimi, gli editori non potranno fare a meno di te.
Lo userò come pro-memoria personale, perché ne condivido in pieno le affermazioni.
Purtroppo, come avrete notato, ho già "snobbato" l'articolo n. 8... promesso, non lo faccio più!
... e non necessariamente con parole ... a volte uno sguardo può essere più vero di tanto dire. :o)
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=uy0HNWto0UY