Il mistero del calzino spaiato

C’è una questione grave che non riesco mai a risolvere, è il mistero del calzino scomparso.
Per quanto mi impegni, e giuro lo faccio veramente, spesso e volentieri mi ritrovo con i calzini spaiati.
Non ho ancora scoperto come questo succeda, se scompaia in lavatrice, si nasconde nel cassetto oppure se lo mangia la tartaruga. Il fatto è che il conto non torna mai.
Il calzino fuggitivo a volte ritorna, quando ormai avevo perso le speranze e subito ne sparisce un altro. Forse giocano tutti quanti a nascondino e ovviamente a qualcuno tocca cuccare. E’ un problema diffuso, ed è uno dei misteri più misteriosamente misteriosi che inquietano il genere umano.
Ceste di calzini spaiati che, dico io, dicono tutti, pure se fossero andati a finire sotto il letto, dietro i mobili, in un altro bucato, dentro a una scarpa, prima o poi uscirebbero fuori e si riappaierebbero, e invece no: il secondo calzino scompare inghiottito da qualche entità astrale, scompare nel buco dell’ozono....e tentare di interrogare i miei animali domestici ?…magari ne sanno più di quanto possa immaginare.
Qualcuno dice che, lavati in bucati diversi, magari si tingono e uno non li riconosce più come coppia: niente di più falso. I calzini spaiati hanno fogge completamente diversi, e non credo che il bucato cambi loro anche la trama del tessuto, il modello e il disegno.
L’unica soluzione che ho trovato sarebbe quella di comprare tutti i calzini uguali, ma tutti tutti. Così non sarebbero più spaiati, solo ogni tanto qualcuno rimarrebbe da solo, per un po’ di tempo, ma almeno la mattina non impazzirei a vestirmi...

...ma il mistero non sarebbe comunque risolto.

venerdì 7 gennaio 2011

"una volta avevo un bel paio di pattini a rotelle..."


-"....sento che se mi fidassi di qualcuno il cuore mi si spezzerebbe di nuovo!!!"

>"una volta avevo un bel paio di pattini a rotelle e pensavo che se li avessi messi li avrei rotti cosi li ho tenuti nella scatola e sa cosa è successo?"
-"no!"
>"i piedi sono cresciuti e non li ho mai usati fuori nel parco, li ho messi solo un paio di volte in camera mia!"
-"il cuore di una persona e i suoi sentimenti non sono pattini a rotelle!"
>"io non sono del suo parere, se uno il cuore non lo usa che differenza fa se si rompe? se uno se lo tiene per sè forse fa la fine dei miei pattini a rotelle, quando uno si decide ad usarli è troppo tardi, bisogna correre il rischio...non c'è niente da perdere".




[Mamma Ho Perso L'aereo]



1 commento:

  1. Da bambina avevo un paio di pattini a rotelle.
    Ricordo perfettamente il giorno in cui li comprammo: color rosso fuoco e regolabili per fronteggiare il tempo del piede che cresce.
    Li indossò anche mio padre: li mise e con fare goffo si ruppe un braccio. Nulla di irreparabile.
    Io bambina indossavo quel paio di pattini a rotelle e scorazzavo con fare felice per le strade del mio paese natale sotto uno sguardo sorridente e protettivo di un uomo dall’arto ingessato.
    Passarono gli anni e sostituii quei pattini a rotelle con un paio più moderno, decisamente più veloce.
    Una grande città prese il posto di quella natale e le piccole strade furono sostituite da un circuito di un giardino pieno di statue dai nomi altisonanti, in parte dimenticati, all’interno del quale vi era un fiume ed un prato diviso in quartini.
    Il vento colpiva il volto e le risa erano tante.
    Un “pastrocchio” di gioia e divertimento … proprio come quello che vivono i bambini quando disegnano con colori a dita su un foglio di cui si perdono i contorni.
    Su quei pattini sembravo esser felice o per lo meno così mi illusi d’essere.
    A dire il vero non in poche occasioni sono caduta rischiando più di un braccio rotto, finché in un giorno di piena estate mi ingessarono dalla testa ai piedi.
    Prognosi riservata.
    Assoluta immobilità delle ossa e del cuore per più di un anno solare.
    Diversi amici vennero a trovarmi: molti si dissero sbigottiti per la gravità del danno, alcuni mi chiesero come avessi potuto non prevenirlo, altri lo fanno ancora.
    Certi si dissero disponibilissimi ad aiutarmi qualora ne avessi avuto bisogno ma solo dopo scoprii che non tutti stavano dicendo il vero.
    Mia madre stava seduta al capezzale impotente, con le lacrime agli occhi ed il cuore ingabbiato dalla rabbia.
    Oggi i miei pattini sono in un angolo della mia stanza.
    Seppur malandati attendono d’essere puliti e nuovamente indossati.
    Non so quanto vicino o lontano sia quel giorno, ma spero d’aver nuovamente la forza di muovermi con ruote sotto i piedi gridando: “Finalmente sono libera e felice di vivere!”.
    :o)

    RispondiElimina